capriolo I parte - Auronzo caccia

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la fauna
Il capriolo: Latino, Capreolus capreolus - Tedesco, Reh - Inglese, Roe Deer - Francese, Chevreuil

L'habitat ideale per questo mammifero sono i boschi di latifoglie e misto in montagna, devono avere però alcuni requisiti; luoghi tranquilli, alberi di varie specie ed età, vegetazione abbondante in grado di soddisfare le esigenze anche durante l'inverno. Nel mese di marzo trova i fiori dello zafferano che sono i primi a spuntare, mentre nei prati i primi steli d'erba e man mano che crescono una miriade di germogli di piante erbacee. Con l'avanzare della bella stagione trova, come tutti gli animali della foresta, abbondanza di cibo ovunque, non c'è che da scegliere. Nei periodi di primavera e autunno, si nutre per circa 6 ore al giorno, ben 7 ne serviranno per ruminare, mentre in estate non supera le 4 ore al pascolo. Prima dell'inverno, oltre all'erba e alle foglie mangia castagne, frutti selvatici, mirtilli, ribes rosso, rosa canina, funghi, ghiande, il sambuco... Durante l'inverno il capriolo vive dentro il bosco trovando foglie cadute del faggio della quercia, anche sostanze vegetali, ed in mancanza, aghi di abete rosso cirmolo e larice, inoltre le cime di piccoli alberelli, oppure raspa nel terreno per trovare radici. Il problema più grosso per lui è quando arriva un'ab-bondante nevicata, allora affonda nella neve fino al petto, si stanca presto e non è più agile, non reagisce e deve subito trovare un posto riparato sotto grossi alberi ed attendere, ma spesso in queste situazioni i più deboli periscono. Per quanto riguarda l'acqua, non crea grossi problemi al capriolo se non vi è la presenza di sorgenti o ruscelli, come invece vedremo in seguito per il cervo, perchè il fabbisogno idrico lo trova nei vegetali e nella rugiada. Importanti sono invece le sostanze minerali che contengono sali di sodio, potassio ed altre sostanze inorganiche, non sempre presenti in natura. Un capriolo vive mediamente 12-13 anni, in casi eccezionali può arrivare a 17, però dopo l'11°anno di età, la sua dentatura presenta uno stato di usura avanzato, che comporta grossi problemi nutritivi.

I sensi del capriolo sono ben sviluppati, come del resto in tutti gli animali selvatici, l'udito e l'olfatto sono finissimi, annusando l'aria riconosce la presenza di una femmina in calore, la fragranza delle foglie migliori, l'odore dei funghi o dei frutti selvatici, e quello che più che conta, con l'aiuto del vento sente la presenza dell'uomo a 300mt. di distanza.

Il capriolo pesa, alla nascita 1-1,5kg. dopo i 3-4 anni raggiunge il peso massimo, che dovrebbe essere tra i 20-25 kg. dobbiamo tener conto di molti valori come lo stato di salute, le cause ereditarie come è stato l'inverno precedente, cosa offriva il territorio, lo stress o altre cause, l'animale può pesare anche 10 kg. in meno. La lunghezza del maschio è di 105-130 cm. l'altezza 70-77 cm. meno nella femmina. Il trofeo, che nel capriolo si rinnova ogni anno, generalmente presenta due stanghe, ciascuna con tre punte, per vari motivi può presentare delle forme assai diverse e strane, questo per i cacciatori è uno stimolo per ricercare nei mesi che precedono l'apertura alla stagione venatoria, la zona dove vive un capriolo palcuto (a tre punte) o uno che presenta più di tre, oppure, uno con trofeo forcuto (a due punte) ma con dimensioni eccezionali. La formazione del trofeo è dovuta alla somma di molteplici ormoni che agiscono durante il periodo della sua formazione, il perché si abbiano caprioli che talvolta presentino delle forme diverse a quella tipica a 3 punte sono molteplici, lo stato di nutrizione e di conseguenza la salute dell'animale stesso ritarda la formazione delle corna, il capriolo che vive in collina dove nevica poco ed il pascolo è più ricco avrà trofei più grandi e grossi del capriolo che vive ad esempio a Misurina, poi c'è l'eredità del patrimonio genetico che può ad esempio, dar vita ad un trofeo eccezionale già a 2 anni, lo stress è una causa che determina la formazione di trofei mediocri, la presenza di maschi più vecchi che allontanano i giovani, il disturbo causato da vari fattori, la competizione per imporsi ad esempio, in una struttura sociale non corretta. Alcune anomalie morfologiche permanenti, dovute a patologie croniche, stress continuo, gravi traumi, scarsità ormonale, daranno per tutta la vita al capriolo un trofeo scarso con svariate strane forme. Anomalie transitorie; a causa di malattie, darà un trofeo scadente, ma l'anno successivo, con la guarigione, ritornerà ad una forma normale. Se il trofeo subisce un danno mentre è coperto dal velluto, le stanghe presenteranno delle biforcazioni strane, ferite ai testicoli modificano fortemente le fasi ormonali, il trofeo continuerà la sua crescita, formando come una parrucca, che lo porterà alla morte.
Alla caduta del trofeo, inizia subito la crescita del nuovo che è protetto da un rivestimento cutaneo, velluto, al suo interno scorrono vasi sanguigni, completata la formazione il velluto si atrofizza ed il capriolo strofinandosi sui rami pulisce le corna nuove, che sono di un bianco roseo, diventano più scure successivamente. La stanga è formata da: la rosa, oculare punta in avanti, stocco punta indietro, vertice la cima, solchi e perle sono alla base.
Alla caduta del trofeo, inizia subito la crescita del nuovo che è protetto da un rivestimento cutaneo, velluto, al suo interno scorrono vasi sanguigni, completata la formazione il velluto si atrofizza ed il capriolo strofinandosi sui rami pulisce le corna nuove, che sono di un bianco roseo, diventano più scure successivamente. La stanga è formata da: la rosa, oculare punta in avanti, stocco punta indietro, vertice la cima, solchi e perle sono alla base.
La struttura sociale in una popolazione di caprioli è formata da piccoli nati nell'anno, i giovani maschi e femmine fino ad 1 anno, subadulti, maschi di 1-2 anni e femmine non ancora madri ed adulti dai 3 anni in poi. La densità della popolazione è sempre in base all'offerta del terreno, nel territorio di Auronzo il numero ideale per una superficie di 100 ettari sarebbe di 8-12 capi. Una densità esagerata causa un rapido esaurimento delle riserve, perciò concorrenza per il territorio tra animali, una maggior perdita nelle nascite, maggior presenza di parassiti e indebolimento dell'animale stesso per mancanza delle difese immunitarie, che si ripercuotono nel trofeo con anomalie. Il capriolo è fedele al suo territorio che generalmente non è molto vasto, e anno dopo anno, la conoscenza della zona si rende utile per trovare cibo e riparo. Da alcuni studi fatti sul suo comportamento, il 75% dei caprioli vive nel raggio di 1 km. il restante 25% vive tra i 2-5 km. La stagione degli amori per alcuni maschi inizia già alla fine di giugno con piccole rincorse alla femmina per gioco, ma diventano più frequenti a metà luglio. Il maschio è sempre più eccitato e rincorre anche altre femmine che trova nel suo territorio, questa inizialmente fugge perchè troppo focoso il comportamento nei suoi confronti, ma dopo ripetute rincorse attorno a cespugli o nei prati a forma di cerchio o di un 8, detti "anelli delle streghe"esausta si concede. Durante la corsa la femmina emette un "fippio" sempre più frequente, lo stesso lo fa quando è interessata alle attenzioni amorose. Il maschio dopo aver concluso la copula con la compagna va alla ricerca di altre femmine. L'estro ha una durata di 3-4 giorni. Gli accoppiamenti, in zone di montagna generalmente vanno dal 1° al 20 di agosto, il maschio anche se attaccati al loro territorio, sconfinano in cerca di femmine, spesso incontrando altri maschi territoriali con cui hanno dei combattimenti rituali, se la stagione è molto calda gli accoppiamenti vengono anticipati, se fredda vengono posticipati anche a settembre.
Ritmi durante l'anno: nei primi tre mesi dell'anno c'è una concentrazione nelle zone di svernamento per tutti, ad aprile minima distribuzione altitudinale in corrispondenza del primo verde, maggio e giugno si sciolgono i branchi per i parti, luglio agosto e settembre, i maschi adulti si spostano solitari in zone intermedie, le femmine si ricongiungono al resto dei branchi nelle zone estive, in ottobre le femmine si spostano verso le zone riproduttive, novembre e dicembre accoppiamenti. segue II parte
 
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