Caccia ad Auronzo nelle Dolmiti


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lenga longa

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Ho ricevuto la passione e sopratutto l'educazione a cacciare da mio padre che a sua volta l'aveva ereditata da suo padre, mio nonno Biagio, la stessa che c'è negli amici con cui ho sempre cacciato, trattasi di etica venatoria, a molti sconosciuta, e quando sento un socio che a fine stagione invece di ricordare le sue giornate di caccia pensa solo a farti notare che ha il frigo pieno, gli sputerei in faccia. Dimenticavo, non poteva avere ricordi di giornate di caccia, perchè erano tutte uguali, avanti e indietro per le strade seduto in macchina fucile pronto sulle ginocchia. Cacciatori si nasce, coglioni anche. (dicembre 2010 n.d.r.)

Autunno 2013 Leggo sulla rivista dell’associazione cacciatori bellunesi la lettera del presidente, dove alla fine da l’imbocca al lupo per la prossima stagione e aggiunge delle raccomandazioni ai cacciatori, cito l’ultima (rispettate le norme di legge e soprattutto le distanze) predica bene e razzola male, forse non si ricorda più di come si è comportato lui a caccia nella riserva di Auronzo..



Tutti i cacciatori concordano sul fatto che ci sono meno cervi ad Auronzo, i censimenti fatti in primavera già lo dimostravano, è ovvio che dopo l'inverno passato (2008/09) molti sono morti per fame, sono stati ritrovato 81 si presume che possano essere il doppio, altri, sopratutto femmine e piccoli sono stati sbranati presso le mangiatoie e questo è il grave problema, perchè il cervo disturbato e braccato ha abbandonato i luoghi in cui viveva tranquillo spostandosi in altre zone. Nel tratto di valle che da Somprade va fino a San Marco, era nel periodo di settembre ottobre, sempre pieno di cervi che pascolavano sui prati, quest'anno non si sono più visti, quelli sopravissuti si sono spostati, tanto che ora in località Pian dei Buoi nella riserva di Lozzo ne vedono e prendono in continuazione ovunque. Ora possiamo trarre una conclusione che i cani quest'inverno non hanno fatto solo il danno di uccidere 26 animali (quelli trovati), ma hanno fatto allontanare molti altri dalle nostre zone.
E' ora di finirla siete mai saliti prima dell’alba lungo un sentiero tra larici e abeti, attraversato un ruscello camminato per un’oretta prima di raggiungere il posto prefisso per aspettare il capriolo? Siete mai saliti per un costone tra baranci e rocce magari con un po’ di difficoltà prima di raggiungere i luoghi dove pascolano i camosci?
Queste situazioni sono la base di un cacciatore, di uno serio, di quello che ama la natura, di quello che va a caccia per la pura passione, non di quello che vede solamente un modo per uccidere e riempire i congelatori. Allora cacciatore dei miei coglioni, quando la smetti di vagare in lungo e in largo per le strade a passo d’uomo seduto nella tua jeep con il fucile sul sedile pronto a far fuoco non appena vedi un animale ai bordi delle strade, senza guardare di cosa si tratti, tanto alla peggio scappo via. Anche se, e capita spesso, riesci a prendere quello che cercavi, hai soddisfazione? Ti senti un vero cacciatore? A me fai schifo, e credo tu sia un “cacciatore” di merda, vergognati.


Il sito che ho creato è risultato interessante ed anche utile. Questo sito nato da una mia idea nel 2003 ha nel tempo riscontrato molti consensi, lo confermano le decine di mail che ricevo dall'Italia e anche dall'estero, gente comune che lo visita ma molti appassionati di caccia tutto questo mi da soddisfazione anche perchè non l'ho mai pubblicizzato nei motori di ricerca, non avrei motivo considerando che non ho nessun riscontro economico, ma sono molti quelli che hanno visitato auronzocaccia.com dall'America del nord altri dall'Argentina, dall' Europa sopratutto Francia, Austria, Svizzera, Germania e paesi dell'est. Le ore che ho passato e che passo al computer per creare le pagine, aggiornarle con foto e commenti sono veramente tante, ma lo faccio sempre con passione. Non avendo voluto all'epoca il consiglio acquistare il dominio per 25 euro l'anno, me lo sono comperato e perciò il sito che è di mia proprietà contiene solamente quello che io voglio. Nell'estate del 2006 fui contattato dai responsabili del canale satellitare SKY che, dopo aver visitato il sito erano interessati a fare un filmato alla caccia al camoscio nella riserva di Auronzo. Mi hanno contattato e non avendo avuto collaborazione da chi ritenevo interessato all'evento, ho deciso di seguire da solo i tecnici con l'unico aiuto del socio cacciatore De Michiel Mirko. Le riprese del filmato sono durate 4 giorni nel primo periodo, purtroppo con il brutto tempo, ed altri due dopo che la neve era caduta dando al filmato la giusta dimensione. Il filmato alla fine oltre alla caccia al camoscio conteneva riprese del paese, della foresta di Somadida interviste al mio amico scultore Albert di Moso, all'ex presidente della riserva Antoniol e ai proprietari dell'Albergo Mughetto di Auronzo dove erano ospiti, il sig. Modugno che parla nel filmato ha praticamente letto tutto quello che si trovava nelle pagine del mio sito, il filmato che esce su SKY Caccia e Pesca, nel solo mese di agosto del 2007 è stato programmato 12 volte in vari orari, nel mese di settembre 2008 altre volte, ed uscirà ancora a rotazione, una bella pubblicità gratuita, io ho avuto come compenso, personale soddisfazione, ho perso dei giorni a scorazzare la troupe di qua e di la e niet'altro, pubblicità gratuita al paese, ai suoi paesaggi e quant'altro, grazie non l'ho avuto da nessuno, solo da Daniela del Mughetto. Questo dimostra il grado di cultura di alcune persone con cui devo vivere.


Lettera di Sommavilla: Voler contrastare ora la mortalità naturale con il foraggiamento sembra un tantino contraddittorio, a meno che non si voglia sostenere che morire di fucile è meglio che di neve». Non le manda a dire Gianmaria Sommavilla, dirigente del Settore tutela e gestione della fauna della Provincia di Belluno che risponde così all'attacco del presidente di Italcaccia, Guido Calvani, che ieri accusava di inerzia la Provincia di fronte al problema della difficoltà degli animali a trovare cibo in questo periodo di grande abbondanza di neve. La pratica del foraggiamento invernale ai cervidi selvatici - spiega Sommavilla - è oggetto di revisione già da alcuni anni da parte del mondo scientifico. Si ritiene infatti che abbia degli effetti negativi. L'alimentazione artificiale vanifica l'effetto degli inverni rigidi che sono i principali meccanismi naturali di regolazione delle popolazioni; i centri di foraggiamento creano concentrazioni locali esagerate e aumentano il rischio di competizione tra animali; viene contrastata la selezione naturale che favorisce la sopravvivenza solo degli individui più adatti a trasmettere le caratteristiche favorevoi alla popolazione; l'alimentazione artificiale altera gli spostamenti naturali degli animali alla ricerca delle aree di svernamento e può creare dipendenza anche comportamentale». Secondo Sommavilla: «Il foraggiamento se non praticato in modo continuativo fino a primavera e con alimenti idonei è anche poco efficace nel garantire la sopravvivenza di un numero apprezzabile di animali. Va anche detto che le popolazioni sono selvatiche e quindi devono sottostare ai meccanismi naturali, a meno che non si voglia un grande allevamento a cielo aperto». Quanto alle iniziative delle singole riserve di caccia, il dirigente provinciale commenta: «Nulla da eccepire, cercano tutto sommato di tutelare un loro interesse, ma mi sembra fuori luogo pretendere che la Provincia intervenga a spese del contribuente per una pratica scientificamente e gestionalmente criticabile». Infine sulla chiusura temporanea della caccia, Sommavilla spiega: «É stata disposta per la presumibile durata del periodo di assestamento del manto nevoso e principalmente per la grande vulnerabilità degli animali in quel momento e non per salvare qualche individuo che comunque rientrerà nella mortalità naturale della popolazione.
la mia personale risposta; inizio dicendo che foraggiare la selavaggina è un'attività che ad Auronzo si fa da sempre non solo ora che c'è molta neve, inoltre non lo facciamo perchè vogliamo ucciderli in autunno, ma bensì perchè ci sentiamo in qualche modo obbligati a dare loro un aiuto, non certo per le modalità che Sommavilla sostiene. Noi del resto non chiediamo nulla a nessuno qui ci si arrangia per comprare fieno, certo che, se qualcosa, di quelle migliaia di euro che versiamo ogni anno ritornassero per questi interventi straordinari, sarebbe una cosa buona fatta dalla Provincia invece chissà dove finiscono tutti quei soldi. Sommavilla sostiene che l'alimentazione artificiale altera lo spostamento, crea dipendenza e aumento di competizioni, balle, quando in inverno non trovano cibo è vero che si radunano nelle mangiatoie, ma appena spunta l'erba nessuno le frequenta più, e non vi è alcuna competizione, dimostrato in una riserva in Austria dove in poco spazio scendono e mangiano circa 180 cervi assieme, in quanto alle spese del contribuente, che siamo noi i maggiori artefici a contribuire, avrei qualcosa da aggiungere, forse pochi si ricordano di quando a Monte Piana vi erano molti camosci colpiti dalla cheratocongiuntivite, mi risulta che la provincia acquistò alcune carabine (forse con i soldi dei contribuenti) per salire ed abbattere oltre 75 camosci, non tutti malati, stavano solamente immobili a guardare (comportamento normale nell'animale) invece pensavano fossero ciechi e giù.

Mail che ho inviato al presidente Galan
ill.mo sig. Presidente La Regione Veneto, nell'osservanza dei principi stabiliti dalla L.157/92 e della Direttiva dell' Unione Europea, tutela la fauna selvatica:
questo è quanto è scritto sul sito web della Regione Veneto alla pagina Caccia, politiche faunistico venatorie.
La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell'interesse della comunità nazionale ed internazionale:
questo invece è il primo articolo della Legge 157/92 1° comma, il cacciatore che non rispetti queste regole è punibile penalmente, ora, ad Auronzo di Cadore, io Massimo Vecellio, cacciatore della locale Riserva, assieme ad altri soci abbiamo recuperato 26 cervi sbranati dai cani lasciati liberi, il danno al patrimonio faunistico, nell'interesse della comunità, come cita l'art.1 è molto grave, perchè saranno sicuramente di più gli animali che hanno fatto la stessa fine, in pochi giorni due cani hanno fatto la metà del piano di abbattimento del 2008 di tutta la Riserva. Aiutati dalle guardie Provinciali e da quelle Forestali non siamo stati in grado di trovare quei cani (due che sono spesso liberi erano scappati dal loro padrone e solo dopo 10 giorni sono rientrati) è possibile che la legge non preveda una sanzione per il proprietario del cane, che superiore i 50 euro che sono ora in vigore? Premetto che nessuno è riuscito a vedere quei cani sbranare, la mia non vuole essere una denuncia a quel proprietario, ma altri non ce ne sono nella zona che vagano, e i cervi recuperati provengono da una distanza di 1000m. al massimo dalla loro abituale residenza. Cosa si possa fare non lo so, ma la fauna selvatica è patrimonio dello stato? Allora che si chieda i danni.
Grazie per la cortese attenzione Massimo Vecellio.



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