Caccia ad Auronzo nelle Dolmiti


Vai ai contenuti

etica venatoria

lenga longa

Il significato della parola "etica" deriva dal greco antico èthos, "carattere", "comportamento", "costume", "consuetudine" è quella branca della filosofia che studia i fondamenti oggettivi e razionali che permettono di assegnare ai comportamenti umani uno status deontico ovvero distinguerli in buoni, giusti, o moralmente leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti cattivi o moralmente inappropriati.
L'etica può anche essere definita come la ricerca di uno o più criteri che consentano all'individuo di gestire adeguatamente la propria libertà nel rispetto degli altri. Essa pretende inoltre una base razionale, quindi non emotiva, dell'atteggiamento assunto, non riducibile a slanci solidaristici o amorevoli di tipo irrazionale. In questo senso essa pone una cornice di riferimento, dei canoni e dei confini entro cui la libertà umana si può estendere ed esprimere. In questa accezione ristretta viene spesso considerata sinonimo di filosofia morale: in quest'ottica essa ha come oggetto i valori morali che determinano il comportamento dell'uomo.
Stabilito quindi che "etica" equivale a comportamento educato, civile, corretto e responsabile, pur riferito all'attività svolta, nell'osservarla ci faremmo soccorrere dal buon senso rispettando il socio che ci precede, se trovi un animale morto, ucciso con fucile, non portarlo via e poi vantarti in paese di averlo preso tu (cosa già successa) Ospiti cacciatori, premesso che poco chiaro mi giunge il motivo di tale favore, dare ad un individuo di altre zone la possibilità di calpestare i nostri territori fucile in mano, ma così deve andare in questi anni dove troppe sono le cose che cambiano senza poter nulla fare, ma io mi sentirei, se dovessi avere il permesso di cacciare in altre riserve, più rispettoso nei confronti dei locali e delle loro abitudini. Vedrei poco corretto salire con la mia auto le loro strade boschive, perchè ho si la licenza di caccia, ma non il permesso di transito, e non andrei dietro le case a sparare ad un piccolo di capriolo e a sua madre pur di non tornare a casa a mani vuote, dato che nemmeno chi ci vive vicino lo fa. Il cacciatore "foresto" anche se socio è sempre ospite della valle del territorio e da tale dovrebbe comportarsi basterebbe un quoziente d'intelligenza nella media, non serve essere delle cime. Quando ci si prepara per ottenere la licenza di caccia si devono apprendere molte cose, sugli animali, le armi, le leggi, ma nessuno ti insegna come ci si deve comportare a caccia. Sono poche regole, mai scritte ma che esistono da sempre, e si presume che prima di essere dei cacciatori si è uomini, e perciò intelligenza e buon senso, anche poco, non dovrebbero mancare. Tuttavia, troppe volte succedono situazioni che nulla hanno a che fare con l'etica della caccia. Non sto ad elencare le cose che si devono o non si devono fare, ognuno è padrone di comportarsi come crede, ma certamente chi si comporta nel modo non consono, e da noi ce ne sono e non pochi, sarà giudicato per quello che è, non certamente per quello che crede di essere.





Torna ai contenuti | Torna al menu