Caccia ad Auronzo nelle Dolmiti


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il forcello e la pernice

la fauna della riserva

Il gallo forcello, di colore nero con petto dai riflessi blù acciaio, macchia bianca sulle ali vicino la spalla e sulla parte esterna, bianca anche tutta la parte del sottocoda, all'epoca degli amori carnucole rosso acceso. Il suo ambiente è in montagna a quote elevate sopra il limite delle foreste fitte, preferisce vegetazione rada con ampia visuale là dove il suolo è ricco di bacche. A marzo iniziano le parate per gli accoppiamenti che durano fino a giugno, il culmine è in aprile, le arene sono in ampi terreni aperti e liberi si radunano molti galli che danno inizio a duri combattimenti. Il canto è un tubare cupo ed un sibilo, inizia sul terreno prima dell'alba e prosegue poi sugli alberi. La femmina depone alla fine di maggio 7-10 uova che cova per 25-30 giorni, dopo una settimana dalla nascita i pulcini sono già in grado di volare. A 4 mesi il piumaggio è completo e si nota il dimorfismo tra i sessi che è molto evidente, come del resto succede per il gallo cedrone. Nelle prime settimane di vita i forcelli si nutrono di insetti per poi passare ad un' alimentazione totalmente vegetale. Il francolino di monte, il dimorfismo sessuale è limitato, il maschio ha sulla gola bianca una macchia nera, il piumaggio bruno con segni bianchi e neri, sulla testa un ciuffo di piume ed una fascia nera sulla coda. Il suo habitat tipico è formato da boschi misti di piccola scala ricchi di cespugli e di giovani piante di faggio, betulla e nocciolo le cui gemme costituiscono la maggior parte della dieta. Vive in coppia, si richiamano con un acuto fischio ma il maschio non partecipa alla nidiata.
La pernice bianca, anche qui il dimorfismo sessuale è limitato anche le dimensioni, il piumaggio è bianco durante l'inverno, solo durante il volo si nota parte della coda nera, il maschio ha due fascie orbitali nere sempre in inverno. Le zampe sono ricoperte di folti ciuffi, in estate il piumaggio è bruno con macchie grigie ed alcune piume bianche nella parte superiore. Si nutre di bacche, gemme e foglie e vive sopra il limite della vegetazione, sempre in coppia e sono territoriali. Nel periodo degli amori il maschio vola alto per attirare la femmina ed emette un suono stridulo. La femmina cova poi 5-9 uova e la nidiata rimane insieme fino al tardo autunno. I corvidi, i corvi sono presenti un pò dappertutto, il corvo comune vive in colonie, ha piumaggio nero con riflessi bluastri, gli adulti hanno la base del becco nuda e bianca, si nutrono di insetti, vermi e piccoli animali come topi. Il corvo imperiale è il più grande, raggiunge le dimensioni di una poiana, è di color nero antracite con un potente becco, lo si riconosce quando è in volo dalla coda, vagamente a forma di cuneo, vola con disinvoltura, crea i nidi nelle nicchie delle roccie ed è abile a trovare cadaveri nascosti di animali morti, si nutre anche di selvaggina di dimensioni di una lepre. La cornacchia nera anche se più piccola assomiglia al corvo imperiale, fa però i nidi in cima agli alberi. La taccola è il più piccolo corvide, tutto nero con guance grigie, nidifica in cavità, infine il gracchio alpino, nero, zampe rosse e becco giallo, vive in stormi al di sopra del limite delle foreste, si nutrono di insetti e in inverno anche di rifiuti. La lepre comune, ha la parte del mantello grigio-bruno i fianchi giallo-bruno la parte del ventre quasi bianca, orecchie molto lunghe e possono pesare fino a 5 kg. Il periodo degli accoppiamenti va da gennaio a settembre, i leprotti iniziano a nascere, dopo 43 giorni di gestazione, in febbraio-marzo e in un mese sono autosufficienti, la femmina partorisce tre volte l'anno dando alla luce mediamente 3 piccoli. Si nutre di erbe e foglie e vegetali coltivati. Ricordo quando, molto piccolo mio padre mi portava nei prati vicino al paese alla caccia alla lepre con i suoi amici, non sempre le prendeva, ma c'è n'erano molte, ora sono praticamente scomparse. La lepre bianca o variabile, d'estate è grigio-bruno, ventre e coda bianche orecchie meno lunghe della lepre comune, in inverno è completamente bianca tranne i padiglioni auricolari che sono neri. Vive tra i 1000 ed i 2500 mt. solitaria e si accoppia più tardi, sopravvive alla stagione fredda cibandosi di cortecce e gemme di latifoglie. Si vedono ancora nella Riserva di Auronzo, ricordo che se i cani erano sulle tracce di una lepre bianca, questa li faceva disorientare, per il modo in cui scappava.


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