Caccia ad Auronzo nelle Dolmiti


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il paese di auronzo

Posto ad una quota di m. 864 sul livello del mare e con poco meno di 4000 abitanti, il Comune di Auronzo si snoda per oltre 8 chilometri nel fondovalle più lungo del Cadore per una superficie complessiva di circa 22500 ettari. Il Comune di Auronzo di Cadore è una delle mete principali per il turismo estivo ed invernale ed è raggiungibile da sud percorrendo la direttrice da Venezia - Belluno (uscita Autostrada A27) per proseguire lungo la Strada Statale 51 bis "di Alemagna" immettendosi successivamente sulla Strada Statale 52 "Carnica". Da nord/nord-ovest si accede al territorio comunale attraverso il Passo Tre Croci (da Cortina), dalla Val Pusteria salendo da Carbonin e dal Comelico attraverso il P.sso di S.Antonio. Il paese ingloba ben 11 borgate e/o frazioni: Cima Gogna, Cella, Villapiccola, Villagrande, Riziò, Reane, Pause, Ligonto, Giralba, S. Marco e Misurina ed è delimitato a nord dalle pendici meridionali del monte Aiarnola ed a sud, in parte, dall'esistente lago di S.Caterina, alimentato dal torrente Ansiei e che si è formato negli anni '30 a seguito della costruzione della diga omonima. La presenza del predetto specchio d'acqua artificiale fa si che Auronzo di Cadore sia dotato di una spiaggia attrezzata e sia periodicamente cornice di importanti competizioni di motonautica e di canoa. Attorno al predetto lago si snodano peraltro vari percorsi pedonali e ciclabili che consentono effettuare salutari passeggiate senza dover spostarsi in automobile e di poter apprezzare il panorama circostante con particolare riguardo alle inimitabili Tre Cime di Lavaredo. Sotto il profilo architettonico vanno ricordate la settecentesca Chiesa parrocchiale di S.Giustina a Villagrande, l'edificio di culto più vasto del Cadore, la Chiesa di S.Lucano a Villapiccola di stile neoclassico e la cinquecentesca Chiesa di S. Caterina a Cella. Fanno da sfondo ad Auronzo montagne come appunto le Tre Cime di Lavaredo, i Cadini, la Croda dei Toni, il Corno del Doge, paradiso degli alpinisti e terreno di feroce contesa durante la Grande Guerra. Dirigendosi lungo la S.R. 48 "delle Dolomiti" che porta verso Misurina, si attraversa la località di Palus S.Marco ove ci si può addentrare nella Foresta di Somadida attualmente di proprietà del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e che fu donata nel 1463 dai Cadorini a Venezia per ricavarne il legname necessario alla costruzione delle sue navi. Sotto il dominio della Serenissima Auronzo fu celebre anche per le sue miniere di piombo, zinco e argento, oggi esaurite.
Una non troppo antica leggenda narra di Misurina, la figlia di un gigante, il Re Sorapis. La bambina molto capricciosa pretendeva che il padre le donasse lo specchio che apparteneva alla fata del Monte Cristallo. La fata propose un patto: avrebbe concesso lo specchio solo se il Re avesse accettato di trasformarsi in una montagna. Non appena Misurina afferrò lo specchio Re Sorapis subì l'eterna trasformazione. Solo allora la bimba si disperò e presa da improvviso capogiro precipitò dall'alto assieme allo specchio. Dagli occhi, ormai quasi spenti di Sorapis, cominciarono a scendere delle calde lacrime che formarono il lago di Misurina. Questa leggenda sulle origini del lago della "perla del Cadore", come è stata soprannominata Misurina, senza dubbio la località più rinomata e famosa del Comune di Auronzo. Il nome "Misurina", in ladino "Mesorina", deriverebbe dall'unione dei termini "Meso ai Rin", cioè "in mezzo ai ruscelli". Nel XVI secolo si credeva infatti che sia il Piave che l'Adige nascessero dal suo lago. di origine glaciale. Il romantico specchio d'acqua lungo circa mille metri e largo trecento, giace alla quota di m. 1756 s.l.m. in una delle più solenni e maestose conche alpine, circondato da boschi nereggianti e dalle cime dolomitiche del Piz Popena (m. 3152), del Cristallino (m. 2775 - gruppo del Cristallo), delle Tre Cime di Lavaredo, del Sorapis (m. 3205), dei Cadini e delle Marmarole. Misurina fu contesa per secoli dai comuni limitrofi, dall'Impero austriaco e dalla Serenissima Repubblica di Venezia, sia perchè importante valico di confine, sia per i suoi pascoli alpini ancor oggi sfruttati da quattro malghe. Negli anni a cavallo tra il 1800 ed il 1900 conobbe il turismo con i primi grandi alpinisti come Paul Grohmann e con personaggi storici quali la Regina Margherita di Savoia ed il poeta Giosuè Carducci che tessè le sue lodi in diversi canti. A Misurina si accede da Cortina attraverso il Passo Tre Croci, da Auronzo attraverso la Val d'Ansiei e dalla Val Pusteria salendo da Carbonin. Per gli appassionati delle escursioni non c'è che l'imbarazzo della scelta. Si va dalle semplici camminate intorno al lago a piedi o in barca, fino alla salita delle pareti nord delle Tre Cime, simbolo che ha permesso a Misurina di essere conosciuta in tutto il mondo, senza peraltro dimenticare i già citati Cristallo, i Cadini, il Sorapis, la Croda dei Toni ed il Popena con la guglia intitolata ad Edmondo De Amicis. Tra le principali gite vanno menzionate la salita con la seggiovia a Col De Varda, con una magnifica vista sul Gruppo del Cristallo, l'ascesa a Monte Piana ed in particolare l'emozionante giro ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. In inverno e fino a primavera inoltrata è possibile sciare su piste da discesa, su piste di fondo e su tracciati adatti allo sci d'alpinismo che permettono di godersi lo stupendo panorama circostante sotto uno splendido sole. A circa sei chilometri da Misurina si trova il già menzionato e celebre Monte Piana (m. 2324), luogo dal quale è possibile ammirare le Dolomiti orientali fino ai ghiacciai della Valle Aurina. Su questo monte, nell'ottobre del 1917, si scontrarono in aspri combattimenti gli italiani e gli austriaci. Una lapide ed una croce ricordano i nostri caduti.


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