Caccia ad Auronzo nelle Dolmiti


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il capriolo II^

la fauna della riserva

La struttura sociale in una popolazione di caprioli è formata da piccoli nati nell'anno, i giovani maschi e femmine fino ad 1 anno, subadulti, maschi di 1-2 anni e femmine non ancora madri ed adulti dai 3 anni in poi. La densità della popolazione è sempre in base all'offerta del terreno, nel territorio di Auronzo il numero ideale per una superficie di 100 ettari sarebbe di 8-12 capi. Una densità esagerata causa un rapido esaurimento delle riserve, perciò concorrenza per il territorio tra animali, una maggior perdita nelle nascite, maggior presenza di parassiti e indebolimento dell'animale stesso per mancanza delle difese immunitarie, che si ripercuotono nel trofeo con anomalie. Il capriolo è fedele al suo territorio che generalmente non è molto vasto, e anno dopo anno, la conoscenza della zona si rende utile per trovare cibo e riparo. Da alcuni studi fatti sul suo comportamento, il 75% dei caprioli vive nel raggio di 1 km. il restante 25% vive tra i 2-5 km. La stagione degli amori per alcuni maschi inizia già alla fine di giugno con piccole rincorse alla femmina per gioco, ma diventano più frequenti a metà luglio. Il maschio è sempre più eccitato e rincorre anche altre femmine che trova nel suo territorio, questa inizialmente fugge perchè troppo focoso il comportamento nei suoi confronti, ma dopo ripetute rincorse attorno a cespugli o nei prati a forma di cerchio o di un 8, detti "anelli delle streghe"esausta si concede. Durante la corsa la femmina emette un "fippio" sempre più frequente, lo stesso lo fa quando è interessata alle attenzioni amorose. Il maschio dopo aver concluso la copula con la compagna va alla ricerca di altre femmine. L'estro ha una durata di 3-4 giorni. Gli accoppiamenti, in zone di montagna generalmente vanno dal 1° al 20 di agosto, il maschio anche se attaccati al loro territorio, sconfinano in cerca di femmine, spesso incontrando altri maschi territoriali con cui hanno dei combattimenti rituali, se la stagione è molto calda gli accoppiamenti vengono anticipati, se fredda vengono posticipati anche a settembre.
La gestazione nel capriolo dura 5 mesi, perciò i piccoli dovrebbero nascere in gennaio senza possibilità di sopravvivere dato il freddo, invece l'ovulo dopo poche moltiplicazioni arresta la sua maturazione per 4 mesi e mezzo, per poi riprendere a metà dicembre e dare alla luce i piccoli tra il 20 maggio ed il 15 giugno. Questo fenomeno, da la possibilità alle femmine di partorire nella buona stagione ed ai nati un riparo sicuro nell'erba, dove, privi di odore, possono sfuggire ai predatori e rimangono così per 1 mese prima di poter seguire la madre, perchè non hanno ancora l'istinto della fuga.

SE PASSEGGIANDO NEI BOSCHI INCONTRATE UN PICCOLO DI CAPRIOLO NON AVVICINATEVI, NON PENSATE CHE SIA ABBANDONATO NON TOCCATELO PER NESSUN MOTIVO ALTRIMENTI LA MADRE CHE E' NELLE VICINANZE ASPETTANDO CHE VI ALLONTANIATE AL SUO RITORNO SE SENTIRA' IL VOSTRO ODORE SUL PICCOLO SICURAMENTE SI RIFIUTERA' DI ALATTARLO E SAREBBE LA MORTE CERTA PER LUI PERCIO PER LA SUA INCOLUMITA' PROSEGUITE E SE AVETE UN CANE TENETELO LEGATO SEMPRE.

La convivenza, il capriolo può nei mesi estivi, condividere il territorio con il camoscio che scende dalle quote superiori, questo però ha abitudini e gusti alimentari diversi, non sopporta invece il cervo con cui è in continua competizione e per lo spazio di azione molto vasto che ha, e per la quantità di cibo di cui ha bisogno, lo disturba molto sopratutto se in numero elevato, ad Auronzo, di caprioli son rimasti ben pochi. Ci sono poi le greggi di pecore che oltre a contendere il cibo e lo spazio sono portatrici di malattie. Il capriolo insomma ama la tranquillità. Questo fattore è così importante che può essere una causa della cattiva formazione del trofeo. Lo stato di salute esempio, per denutrizione, ritarda la formazione delle stanghe, inverni lunghi e rigidi porteranno raramente ad un trofeo considerevole, mentre un ambiente tranquillo con clima mite darà trofei migliori. Lo stress poi, causato da varie situazioni, disturbo da altri cervidi, oppure da una popolazione numerosa e con un rapporto tra sessi non idoneo, darà sicuramente dei trofei mediocri. La particolarità nel capriolo è il trofeo, sia per la sua forma che per le dimensioni, è sempre diverso uno dall'altro, questo per i motivi citati nella pagina precedente, poi per un fattore genetico, alle volte permanente o passeggero, il quale comporta delle anomalie, si possono avere svariate forme di trofei.
Il capriolo nella Riserva di Auronzo fino a pochi anni fa era in numero considerevole, in primavera si contavano molti al pascolo su tutti i prati lungo la valle, ora invece se ne vedono ben pochi, tanto che il piano di abbattimento negli ultimi anni è di un numero esiguo data la vastità del territorio. Sarà per la diminuzione delle zone di pascolo, non sono più falciati i prati ed il bosco prende il sopravvento in montagna, sarà per la presenza del cervo che è in aumento e come abbiamo visto lo disturba, sarà per il prelievo selettivo dei piccoli e delle femmine che ci viene imposto, dicono, per un mantenimento corretto della popolazione in base a dei censimenti non sempre reali, forse tutte le cose messe insieme ci hanno portato a questa situazione. Dobbiamo anche tener presente che il capriolo è soggetto ad un numero svariato di malattie che può incontrare durante la sua vita, inoltre è molto sensibile al disturbo che provoca la presenza dell'uomo, che frequenta sempre più i boschi per passeggiate o per funghi, sopratutto nei periodi in cui, o per il parto o per la stagione degli amori, l'animale avrebbe bisogno di tranquillità, per ultimo, ed è il lato più triste, sono le auto, nel territorio della riserva di Auronzo, la strada che dal centro attraversa la valle d'Ansiei fino a Misurina e giù al Carbonin, divide a metà le valli che sono popolate da caprioli e cervi, questi per vari motivi e situazioni sono soggetti a transitarla in tutte le stagioni e non sono pochi quelli che finiscono uccisi dalle auto, non vorrei azzardare in dati, ma sono forse di più di quelli uccisi durante il periodo di caccia. Non per fare dei paragoni, la Germania ha caprioli in tutto il territorio, ma in un anno, (solamente in quella dell'ovest) periscono sulle strade più di 60mila caprioli. A tale proposito mi sento di dover dire che non bisogna solamente andar-e piano vedendo questi cartelli, sopratutto di notte, ma bisogna fare molta attenzione perchè essendo il bosco fitto fino ai bordi delle strade non si vede l'animale che arriva di corsa, e non si ha il tempo per evitarlo. A volte rimangono abbagliati dai fari ed attraversano al nostro passaggio. Sarebbe opportuno anche per la nostra sicurezza, abbattere tutti gli alberi che ci sono ai bordi delle strade per alcuni metri, si avrebbe più visibilità, più tempo per evitarli, e loro sicuramente sarebbero più prudenti nel avvicinarsi alla sede stradale. Non credo con questo si possa risolvere il problema ma di alleviarlo certamente. segue - precedente



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